tradimenti
Un Capodanno Proibito: Lussuria nelle Marche


24.04.2025 |
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"Lei, a pecorina sul letto, offrì il suo corpo, e Alessio non esitò: la prese da dietro, senza preservativo, il cazzo che la penetrava con un affondo, la..."
Era la notte di Capodanno 2024, e la casa di campagna di Alessio, cugino di Simone, nascosta tra le colline delle Marche, vicino ad Ancona, vibrava ancora dei festeggiamenti. L’odore di champagne e legna bruciata aleggiava nell’aria, un misto di tradizione e eccesso, tipico di quella terra di sapori e passioni. Verso le tre del mattino, gli ultimi ospiti si erano dileguati, lasciando solo un silenzio rotto dal crepitio del camino e dal vento che scuoteva gli ulivi fuori. Alessio, 47 anni, fisico atletico e porco insaziabile, aveva ospitato la festa con il suo amico Michele, anche lui 47 anni, non particolarmente bello ma interessante. Sara, 45 anni, alta 1,58, 46 kg, taglia XXS, con un fisico perfetto che sembrava scolpito, era lì con il compagno Simone, ignaro delle fiamme di desiderio che ardevano sotto la superficie. Sara e Simone, coppia di Ancona, dopo aver bevuto tanto, avevano deciso di restare a dormire: non erano in condizioni di affrontare il viaggio di ritorno verso la città. Si erano sistemati sul divano al piano terra, avvolti da una coperta, mentre Alessio e Michele si erano ritirati nella camera al piano superiore, un nido di lussuria in attesa.Sara, infreddolita, indossava solo un perizoma rosso sexy di Capodanno, un reggiseno coordinato e una maglietta leggera per dormire, il corpo che tremava mentre si alzava per andare in bagno. I suoi capelli castani erano sciolti, gli occhi verdi brillavano di una lussuria nascosta, e la sua pelle chiara profumava di vaniglia e champagne, un aroma che si mescolava all’odore di muschio della casa di campagna. Mentre attraversava il corridoio, i pavimenti di cotto freddo sotto i piedi nudi, un sussurro la fermò: “Sara, vieni su,” la voce roca di Alessio, che l’aveva sentita muoversi. Alessio aveva già avuto modo di giocare con lei e Simone in passato, una confidenza intima che lo rendeva audace, un ricordo di notti proibite che ancora bruciava. Sara esitò, il cuore che batteva forte, la paura di essere scoperta che le stringeva lo stomaco, ma il desiderio che le pulsava tra le cosce era più forte. Salì in silenzio, i gradini di legno che scricchiolavano sotto i suoi piedi, ogni passo un rischio, la tensione che la eccitava come un fuoco, il pensiero di Simone che dormiva di sotto che le faceva tremare le gambe.
Entrò nella camera di Alessio, dove lui e Michele erano già a letto, i corpi seminudi sotto le coperte, l’aria carica di testosterone e promesse oscure. Alessio, con un sorriso da predatore, le fece cenno di avvicinarsi, “Vieni, ti scaldo io,” disse, la voce bassa, mentre Michele, più riservato ma altrettanto porco, la fissava con occhi famelici, il cazzo già duro sotto le lenzuola alla vista di quella creatura perfetta. Sara si sedette sul letto, il corpo tremante, non solo per il freddo ma per il terrore che Simone si svegliasse e li scoprisse. Alessio, con lo stesso timore, lanciava occhiate nervose verso la porta, ma il desiderio di profanare Sara era più forte di ogni paura. Michele, eccitato dalla tensione, si affacciava spesso alla porta, controllando che nessuno salisse, la sua discrezione un contrasto con la sua natura di porco, il cazzo che pulsava al pensiero di ciò che stava per accadere, il rischio che lo faceva godere ancora di più.
Alessio iniziò a massaggiarle le spalle, le mani forti che scioglievano la tensione, scivolando sulla sua pelle liscia, il profumo di vaniglia che lo inebriava, un nettare che lo chiamava. Sara chiuse gli occhi, il cuore che batteva all’impazzata, ogni tocco un rischio, il pensiero di Simone che dormiva di sotto che la terrorizzava, ma la eccitava ancora di più, una porca in balia del desiderio. Michele, guardandola, non resistette: “Posso?” chiese, la voce roca, indicando il culo di Sara, tondo e perfetto sotto il perizoma rosso, un frutto proibito che implorava di essere colto. Lei annuì, un sussurro, “Sì,” il desiderio che le bruciava dentro, la paura di essere scoperta che amplificava ogni sensazione, il suono del vento fuori che sembrava un avvertimento. Michele si unì al massaggio, le sue mani che scendevano sul culo, strizzandolo con avidità, il tocco che faceva gemere Sara piano, il suono soffocato per non farsi sentire, ogni gemito un rischio che li eccitava tutti. Le mani che si soffermavano in mezzo alla sue cosce e si infilavano sotto il perizzoma.
La situazione divenne incandescente in pochi istanti. Alessio, con un movimento rapido, abbassò i pantaloni, il cazzo duro che svettava, e lo offrì a Sara, “Succhia, troia,” sussurrò, il tono carico di lussuria e tensione, il cuore che batteva forte per la paura di essere scoperto. Sara, con il cuore in gola bagnata e gocciolante tra le gambe, si chinò, la bocca che lo accoglieva, il sapore salato che la travolgeva, mentre lanciava occhiate nervose verso la porta, il pensiero di Simone che la faceva tremare. Michele, vedendo la scena, non resistette: si spogliò, il suo cazzo di 20 cm, abbondante e pulsante, che si ergeva come un trofeo, un’arma di piacere che prometteva devastazione. Si avvicinò a Sara e le sfilò il perizoma e le tolse il resto lasciandola nuda. Sara era bagnata ed i suoi umori colavano lungo le cosce, con un gemito soffocato, passò al cazzo grosso di Michele, la bocca che faticava a contenere quella dotazione, le labbra che si allargavano, il piacere di sentirlo che la faceva bagnare ancora di più, mentre succhiava alternativamente entrambi, i loro gemiti bassi, il terrore di essere scoperti che li eccitava come un afrodisiaco, il silenzio della casa che amplificava ogni suono.
Alessio, ogni tanto, si sporgeva verso la porta, il cuore che batteva forte, “Nessuno sale,” sussurrava, la tensione che lo rendeva ancora più duro, il desiderio di possedere Sara che lo consumava, il rischio che lo trasformava in un animale. Lei, a pecorina sul letto, offrì il suo corpo, e Alessio non esitò: la prese da dietro, senza preservativo, il cazzo che la penetrava con un affondo, la fica di Sara che lo accoglieva, calda e bagnata, un lago di piacere che lo stringeva. Sara, mentre succhiava il cazzo di Michele, gemeva piano, il piacere che si mescolava alla paura, il pensiero di Simone che dormiva di sotto che la terrorizzava, ma la faceva sentire viva, una porca in balia del desiderio, il suono del letto che scricchiolava un pericolo costante.
Si invertirono, ma prima Alessio ordinò a Michele, “Vai a controllare se Simone dorme ancora.” Michele, con il cazzo duro, si sporse in silenzio dalla porta, il cuore che batteva forte, ogni passo un rischio, e tornò con un cenno, “Dorme,” sussurrò, il rischio che lo eccitava tanto quanto il corpo di Sara, il pensiero di essere scoperti che gli faceva pulsare il cazzo. Michele fece distendere Sara, le sue gambe poggiate sul suo petto, e la penetrò, senza preservativo, il suo cazzo enorme che la devastava, ogni affondo un’esplosione di piacere, Sara che sentiva quel grosso cazzo arrivare fino alle palle, il corpo che tremava, un orgasmo violento che la scuoteva, uno squirt che schizzava sul letto, il liquido che bagnava le lenzuola, un urlo che le moriva in gola. Alessio, per evitare che svegliasse Simone, le tappò la bocca con il suo cazzo, “Zitta, puttana,” ringhiò, il rischio che lo faceva godere ancora di più, la tensione che li avvolgeva come una coperta.
Michele si staccò dalla fica di Sara, il cazzo ancora duro, e Alessio, con un ghigno, sollevò le gambe di Sara di più sopra le sue spalle, il culo perfetto di lei esposto, un altare pronto per essere profanato. Cominciò a massaggiarlo, la lingua che leccava l’ano, un cerchio di fuoco che la faceva gemere piano, il suono soffocato per non svegliare Simone, la paura che le stringeva il petto ma la eccitava ancora di più. Alessio infilò la lingua dentro, preparandola, il sapore di lei che lo ubriacava, e poi, una volta pronta, la penetrò nel culo, dolcemente come piaceva a lei, ogni affondo un misto di dolore e piacere, i colpi che diventavano sempre più decisi, sfondandola, il culo di Sara che si apriva, un tempio profanato, mentre lei godeva, il corpo che tremava. Michele, porco insaziabile, le leccava i capezzoli, succhiandoli con avidità, e poi si posizionò sulla sua faccia, offrendole le palle da leccare, il sapore muschiato che la travolgeva, Sara che lo accontentava, la lingua che danzava, il rischio di essere scoperti che la faceva sentire viva.
Mentre Alessio affondava i suoi colpi nel culo di Sara, lei sentì un nuovo orgasmo montare, il corpo che vibrava, e Michele, in una sorta di 69, si dedicò a leccarle la fica nel frattempo, la lingua che scivolava sul clitoride, un’ape che succhiava il nettare. Sara vibrò tutta, il piacere che la mandava in delirio, il culo che accoglieva il cazzo di Alessio, la fica che si contraeva sotto la lingua di Michele, le palle di lui che le riempivano la bocca, una scena che la faceva sentire una porca, una dea del piacere in balia di due animali. Uno squirt potente la travolse, il liquido che schizzava sulla faccia di Michele, il suo corpo che tremava, il silenzio che cercavano di mantenere, rotto solo dai loro respiri affannosi e dai gemiti soffocati, la tensione di essere scoperti che li avvolgeva come un’ombra.
Esausta, Sara si distese sul letto, il corpo madido di sudore, i capelli incollati al viso, il perizoma rosso ormai fradicio. Alessio e Michele, in piena erezione, si misero al suo fianco, i cazzi duri che pulsavano, e Sara capì cosa volevano. Con mani gentili, li massaggiò, carezzando le palle di entrambi, i loro cazzi che si tendevano sotto le sue dita, un balletto di piacere. Poi aprì la bocca, la testa indietro, un segnale chiaro, e i due cominciarono a masturbarsi velocemente, i loro gemiti bassi, il rischio di essere scoperti che li eccitava ancora di più. Schizzarono insieme, la sborra che le inondava il viso, la bocca, i capelli, un’esplosione calda che la travolgeva, e Sara, con un sorriso da porca, andò a pulire i cazzi, succhiandoli, ingoiando ogni goccia, il sapore salato che le riempiva la gola, poi raccolse con le dita lo sborra dalla sua faccia e le leccò tutte fino ad ingoiare ogni goccia. Esausti tutti si distesero sul letto, Alessio baciò avidamente la bocca di Sara e Michele fece lo stesso. Abbracciata da quei due corpi caldi Sara si sentiva protetta e porca. Poi un rumore sospetto.
Michele, in silenzio, andò a controllare se Simone si fosse svegliato, il cuore che batteva forte, e tornò con un cenno, “Tutto ok.” Sara si ricompose al meglio, il corpo sazio, la sborra che ancora le sporcava i capelli, e scese in silenzio, tornando sul divano al piano terra. Simone, ignaro, continuava a dormire, il respiro regolare, mentre Sara, soddisfatta ed appagata, si accoccolò accanto a lui, il cuore che batteva ancora forte, un Capodanno favoloso che non avrebbe mai dimenticato.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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